Kakashi Ninja Copia Inviato 21 gennaio 2009, 17:42 Segnala Share Inviato 21 gennaio 2009, 17:42 [PS2] Silent Hill: Origins Silent Hill Origins EL TEMPO PRIMA DEL TEMPO Stop! Silent Hill stava diventando un mostro narrativo simile alle soap opera lunghe migliaia di puntate dove capita di tutto, ma l'inizio, la puntata numero uno, finiva dispersa nei meandri dei ricordi. Quindi scatta l'operazione memoria rinfrescata con un rewind veloce fino all'inizio, fino all'ora zero. Gli scavi dell'archeologia videoludica riportano alla luce solo ciò che già esisteva. Ma questo non è Indiana Jones. Allora bisogna inventare una storia prima della storia, in un tempo dove tutto deve ancora iniziare. Operazione riuscita. Ecco il Silent Hill primordiale, senza numero. STORIA DI SANGUE E DI CULTO L'apertura è in perfetto stile american-trash. Travis Grady, un nerboruto e giovane esemplare di camionista a stelle e strisce, cresciuto con overdose di hamburger e patatine, soffre di incubi che lo riportano al suo infelice passato. Una sera qualunque, su una qualunque strada di campagna il tir di Travis sta per travolgere una fanciulla che sbuca in mezzo alla strada. Evitata la tragedia, Travis si metta alla ricerca di quell'immagine improvvisamente comparsa e poi scomparsa. La fitta nebbiolina che avvolge la strada si rivela il fumo dell'incendio di una casa. Sfidando le fiamme, Travis entra e salva il corpo ustionato di quella misteriosa fanciulla. Dopo esserne stato due volte l'angelo custode, Travis perde conoscenza e si risveglia il giorno dopo su una panchina. Pochi passi per leggere su una mappa il nome di quella città. Esatto: Silent Hill. Inizia così la saga della collina silenziosa. Inizia con quel passaggio dalla realtà scontata ad una misteriosa e sconosciuta, che squarcia il quotidiano per far trasparire una dimensione inquietante. Antichi riti pagani mischiati alla chiesa cristiana; una setta segreta, una sacerdotessa e un tempio che pretende la sua vittima sacrificale, veicolo di un oscuro dio per... CROCE E DELIZIA La ragion d'essere di SHO è spiegare Silent Hill - e qui iniziano i dolori. I devoti discepoli del culto Konami dovranno giocare con una sola mano mentre l'altra regge il fazzoletto per asciugarsi le lacrime dalla gioia di veder svelate le origini della loro passione. E gli altri? Per gli infedeli, per chi sente parlare di Silent Hill per la prima volta, Origins appare un gioco come gli altri. Allora il fiore all'occhiello di SHO rischia di passare inosservato. Ma Origins non finisce qui. C'è un nuovo protagonista con una storia completamente nuova nella solita vecchia cittadina della provincia americana avvolta dalla nebbia e infestata da antiche, malefiche presenze. Sì, è vero: la bilancia tra vecchio e nuovo pende pesantemente dalla parte del primo piatto. Non solo: questo SHO è un esemplare talmente marchiato dal dna della sua razza che rischia di fotocopiare quanto già visto. E allora SH1=SH2=SH3=SH4=SHO. Punto. Odore di brodo riscaldato? La dissonanza di fondo è tra l'investimento (pesante) sulla narrazione e quello (leggero) sul gioco. Azione e narrazione sono il sale e il lievito per cucinare un videogioco che soddisfi il palato. Ma basta eccedere o risparmiare e il gusto è rovinato. Per assaporare l'aroma di SHO è altamente consigliabile aver consumato i capitoli precedenti, cioè quelli anteriori. Antipasto o caffè, SHO non va servito da solo. Altrimenti l'appetito non si placa. Intanto non ho ancora svelato il segreto finale di Silent Hill. A PIEDI NUDI DENTRO LA PAURA Survival horror. Più che cercare di sopravvivere, c'è da cercare. Punto. Ma cosa cercare? Cercare di uscire da Silent Hill. Niente orde di morti viventi, niente trabocchetti infernali, niente presenze diaboliche. Tutto molto ordinato, anche se è un ordine maligno. Sangue tanto, ma già versato. L'esplorazione si svolge in ambienti chiusi, in un susseguirsi di stanze all'interno di un cammino che parte da un ingresso per raggiungere l'ingresso in un nuovo ambiente. Il bello, cioè il perverso, sta nell'impossibilità di raggiungere quest'obiettivo e nella conseguente ricerca di un percorso alternativo che crea un altro percorso e così via. Nel mezzo di questo cammino sono disseminati sgradevoli incontri con mostri superabili senza sudare un intero guardaroba di camicie. Quando finalmente la porta si apre e sta per avvenire il passaggio da una zona all'altra, ecco il dazio: lo scontro frontale con un mostro. Anche qui, un po' di gioco di mani e non resta che ripulirsi dagli schizzi di sangue. Sembra monotono come rimasticare lo stesso chewing-gum. Cameriere la salsa! Il succo è tutto racchiuso nella storia. Altrimenti la pasta resta in bianco. E così ogni nuovo personaggio conosciuto, ogni artefatto raccolto, ogni nuovo simbolo schiarisce progressivamente il senso della realtà. La voglia di giocare è come il piacere di sfogliare una dopo l'altra le pagine di un libro giallo che tiene il lettore col fiato sospeso svelando solo alla fine chi è l'assassino. Giallo omicidio, nero horror, rosso sangue, bianco nebbia - SHO si veste da Arlecchino. Ma è una maschera. Sotto domina il grigio confuso della noia e qualche macchia di curiosità per arrivare a questo benedetto finale! L'INCANTESIMO E' ROTTO Allora: il colpo di scena finale? Ancora un pizzico di pazienza. Spogliato dalla sua spessa veste narrativa, qual è l'odore della carne di SHO? Un'introduzione cinematografica che fa luccicare gli occhi mentre il primo, lungo brivido scorre freddo lungo la schiena. Una colonna sonora che si lascia ascoltare come una mano accarezza il velluto. Poi l'impatto con Silent Hill - scontato, comodo come il sedile di un autobus. Dalle promesse dell'introduzione ai primi minuti di gioco la carica erotica di SHO crolla lasciando l'eccitazione degli ormoni videoludici in pasto ad una fredda esplorazione, a movimenti legnosi, ad ambienti visti e rivisti, a mostri spaventosi quanto artificialmente inoffensivi. SH è vivere un gioco che sospende la realtà aprendone un'altra - suprema magia che solo il mistero dell'arte è capace di creare. Lo stupore, l'emozione, il coinvolgimento sono l'effetto fantastico della sospensione della realtà e dell'accettazione di una realtà immaginata - ma presa per vera. Purtroppo Origins è il frutto acerbo del disincanto, perché ha sceso quel gradino fondamentale tra la magia e la realtà, spezzando l'incantesimo e appoggiando i piedi per terra. E allora? Paura! Il sobbalzo sulla sedia, il sussulto tra le mani che pigiano nervosamente i tasti del joypad è un'esperienza che perde la sua freschezza. Origins poteva essere l'apoteosi del culto di Silent Hill, il remake in salsa horror della cavalcata delle Valchirie. Invece Wagner resta a casa. NON TI SENTO MA TI VEDO Svitare un barattolo di Prozac non basta a risollevare dalla depressione di una visuale datata sia per lo stile che per la fattura tecnica. Graficamente fa molto “origins”, molto primitivo. Ma perché questa caduta nella mediocrità? Forse è l'influsso di Origins versione PSP, grande successo che ha stuzzicato gli strateghi del business a portare le “origini” anche sulla Ps2. Software vecchio per un vecchio hardware? Basta cattiverie! Però almeno la fantasia, se la rifinitura tecnica non ci stava nel budget, poteva rivelarsi il jolly per interessanti variazioni su un tema cotto e ricotto. Aria fresca? No, finestre chiuse. Pareti insozzate di sangue, ambienti claustrofobici e svuotati da tracce umane, porte chiuse e porte aperte. Travis è il perfetto protagonista di Silent Hill. Comune, conformista, scialbo. Gli sceneggiatori gli mettono in bocca mezze battute che invece valorizzano il silenzio. Inchiodato in scenari mostruosi, la reazione di Travis è ingessata come i suoi movimenti. Stesso abbigliamento, stessi movimenti, stesso sguardo da ebete. Realismo emotivo zero. Solo l'audio risponde all'S.O.S. lanciato dalla grafica deludente. Corposo come un vino invecchiato con saggezza e costante come un amante maturo, l'acustica di SHO porta a termine la sua missione. Ma le orecchie non possono fingere di avere le pupille. Però io sono riuscito a non vuotare il sacco sull'incredibile, perverso, maleodorante finale di Origins! Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
DEXTER Inviato 21 gennaio 2009, 18:18 Segnala Share Inviato 21 gennaio 2009, 18:18 Anche qui okay, solo va rivista la locandina, che non si visualizza. Intanto indicizzo Ottimo lavoro! Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kakashi Ninja Copia Inviato 21 gennaio 2009, 18:45 Autore Segnala Share Inviato 21 gennaio 2009, 18:45 Anche qui okay, solo va rivista la locandina, che non si visualizza.Intanto indicizzo Ottimo lavoro! Grazie, ho editato la locandina, ora si vede. Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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